Mt 9,27-31
Mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi
pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io
possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga
per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo:
«Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta
quella regione.
La guarigione di questi due ciechi è concessa loro a motivo della loro fede. Essi invocano Gesù chiamandolo figlio
di Davide.
Dal Messia, figlio di Davide, il popolo d'Israele aspettava soprattutto aiuto e salvezza. I due ciechi gli
ricordano questo suo compito.
Isaia aveva elencato così i prodigi che avrebbero accompagnato la venuta di Dio salvatore: "Allora si apriranno
gli occhi ai ciechi e si schiuderanno gli orecchi ai sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua
del muto" (Is 35,5-6).
Qui, come in tanti altri racconti di miracoli, la fede si esprime nella preghiera e il miracolo viene concesso come
risposta alla preghiera fatta con fede.
Il severo ammonimento dato da Gesù ai due ciechi guariti: "Badate che nessuno lo sappia!" doveva servire per
evitare un'errata presentazione dell'identità del Cristo: egli non è solo il figlio di Davide, ma è anche il Figlio di Dio;
non è venuto per instaurare il regno di Israele, ma il regno dei cieli.
Padre Lino Pedron
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