sabato 25 maggio 2013

Che sappiamo aprire l'anima

«Tota pulchra es Maria, et macula originalis non est in te!» Sei tutta bella, o Maria, e la macchia originale non è in te!, canta giubilante la liturgia. Non c'è in Lei la minima ombra di doppiezza: ogni giorno chiedo a nostra Madre che sappiamo aprire l'anima nella direzione spirituale, affinché la luce della grazia illumini tutta la nostra condotta! Se la supplichiamo così, Maria ci otterrà il coraggio della sincerità, per essere più uniti alla Trinità Beatissima. (Solco, 339) 

Non mi abbandonare, Signore mio: non vedi in che abisso senza fondo andrebbe a finire questo tuo povero figlio? 
— Madre mia: sono anche figlio tuo. (Forgia, 314) 

Affàcciati molte volte in oratorio, per dire a Gesù:... mi abbandono nelle tue braccia. 
— Lascia ai suoi piedi ciò che hai: le tue miserie! 
— In questo modo, nonostante il turbinìo di cose che ti porti dietro, non mi perderai mai la pace. (Forgia, 306) 

«Nunc coepi!» adesso comincio!: è il grido dell'anima innamorata che, in ogni momento, tanto se è stata fedele quanto se le è mancata generosità, rinnova il suo desiderio di servire di amare! con tutta lealtà il nostro Dio. (Solco, 161)
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