Lc 6,6-11
Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C'era là un uomo che
aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo
guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri
e disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si
alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito
fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti
intorno, disse all'uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma
essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto
fare a Gesù.
Nella Bibbia l'occhio indica l'intelligenza, il cuore la volontà, la mano l'azione. Guarendo la mano inaridita dell'uomo,
Gesù gli dà la capacità di fare nuovamente il bene.
Commentando questo brano sant'Ambrogio scrive: “Il
Signore impregna del salutare frutto delle buone opere quella mano che Adamo aveva allungato per cogliere i frutti
dell'albero proibito, in modo che essa, inaridita per la colpa, sia guarita per le buone opere”.
Con questo miracolo
l'uomo viene restituito alla sua capacità originaria di continuatore dell'opera di Dio. Nell'incontro con Gesù siamo
finalmente guariti dal male di non riuscire a fare il bene.
Gesù davanti a un malato non può restare indifferente, ma ricorre a tutti i suoi poteri per soccorrerlo e guarirlo.
Il
principio che guida Gesù è la legge della carità che è superiore a qualsiasi altra legge, anche a quella del sabato.
Secondo quanto Gesù ci ha insegnato, “il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato” (Mc 2,27) e
quindi il sabato è per il bene dell'uomo, perché l'avvicina maggiormente a Dio e ai fratelli. Dunque, non solo Gesù
non trasgredisce il sabato, ma è l'unico che lo osserva alla perfezione, perché fa il bene. I suoi avversari, invece,
non osservano il sabato perché non fanno il bene e, se fosse loro possibile, impedirebbero anche a Gesù di compierlo.
Al centro della vita, della storia, della religione e di quant'altro Gesù mette l'uomo, non la legge; l'uomo malato,
colui che solitamente viene emarginato perché non soddisfa il nostro egoismo e fa appello al nostro poco amore.
Ogni giorno della vita, compresa la domenica cristiana, è voluto da Dio per il bene dell'uomo.
Non fare il bene è
male, è un peccato di omissione. La lettera di san Giacomo non lascia dubbi: “Chi sa fare il bene e non lo compie,
commette peccato” (Gc 4,17).
Padre Lino Pedron
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