domenica 27 maggio 2012

Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera

Dal vangelo secondo Giovanni (15,26-27; 16,12-15) 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». 
------------------------------------------------------------------------------------ 
"Come nei secoli passati così anche oggi ci sono persone o ambienti che, trascurando questa Tradizione di secoli, vorrebbero falsificare la parola di Cristo e togliere dal Vangelo le verità, secondo loro, troppo scomode per l'uomo moderno". Così ha detto Papa Benedetto il 26 maggio 2006 ai fedeli polacchi radunati a Varsavia in quasi 300 mila sotto una pioggia scrosciante. Ha parlato di verità scomode per l'uomo moderno. 
Questa affermazione cosa c'entra con la liturgia della Pentecoste? Non c'è un rapporto diretto apparentemente, eppure l'idea che vi siano verità scomode nel Vangelo di Gesù mi fa pensare all'opera stessa dello Spirito di Dio che, nella storia della salvezza, ha sempre soffiato contro corrente. Il soffio vitale che trasforma un ominide in uomo dotato di pensiero, contro ogni logica relativa alle altre creature viventi; lo Spirito di Dio che lascia un segno indelebile nel concepimento verginale di Maria, contro ogni legge di natura; lo Spirito di Pentecoste che mette in contatto tutti gli uomini e tutte le culture, contro ogni logica linguistica e relazionale. 
Oggi lo Spirito soffia ancora come e dove vuole e ci parla di amore e rispetto per la vita, sempre, contro ogni logica in una società egocentrica e figlia del relativo. 
L'idea dello Spirito di Dio nel contesto trinitario che la storia della salvezza e le parole di Gesù ci trasmettono è la più alta, la più sublime forma di libertà che possa capitarci di pensare. Non ci sono regole nella libertà dell'amore: ama, diceva S. Agostino, e fa' ciò che vuoi. Se vedessimo la realtà, la realtà delle cose, non potremmo non annunciare; non potremmo non piangere di gioia. Invochiamo dunque lo Spirito Santo. 
Paolo Aragona
--------------

Nessun commento:

Posta un commento