martedì 20 maggio 2014

Commento al Vangelo 20-05-2014

Dal Vangelo secondo Giovanni (14,27-31)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Vi lascio la pace, vi dò la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato”. 

COMMENTO AL VANGELO - P. LINO PEDRON 
Gesù, dopo aver parlato dello Spirito Santo, dona ai suoi discepoli la sua pace. Essa sintetizza la pienezza dei beni messianici e si differenzia da quella del mondo che si esaurisce nella gioia effimera del piacere e del successo (Gv 16,20). Inondato dalla pace di Cristo, il cuore dei credenti non deve turbarsi o spaventarsi per la prossima partenza del Maestro, perché egli ritornerà da loro (vv.27-28). 
I discepoli non devono rattristarsi, ma rallegrarsi perché Gesù va dal Padre che è più grande di lui. In realtà il Padre è più grande di tutti (Gv 10,29), anche del Figlio suo, perché è la fonte dell'essere, della vita e dell'agire del Figlio e di tutte le creature (Gv 5,19ss). Egli è l'ideatore delle storia e della salvezza. Gesù informa in anticipo i suoi amici della sua partenza per favorire la loro fede quando questo avverrà (v.29). 
Gli avvenimenti finali della vita terrena di Gesù stanno concludendosi: il Rivelatore è alle ultime battute della sua missione. Il principe di questo mondo ha già scatenato la sua ultima offensiva (v.30). Egli può dominare gli uomini e servirsene come satelliti, ma non ha alcun potere su Cristo. Con l'esaltazione del Cristo, il demonio è stato sconfitto e detronizzato (Gv 12,31), è stato giudicato e condannato (Gv 16,11). Gesù però deve dimostrare il suo amore per il Padre, eseguendo il suo piano di salvezza che esige il suo sacrificio, perciò deve accettare la sconfitta della croce che è la vittoria effimera del principe di questo mondo. 
Facendo la volontà del Padre, sottomettendosi spontaneamente alla sua passione dolorosa, Gesù mostra all'umanità fino a quale punto egli ama il Padre (v.31). 
Questo sembra l'unico passo del vangelo di Giovanni nel quale si parla dell'amore di Gesù per il Padre.
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