giovedì 31 marzo 2011

141 - Consacrazione a Maria

Consigli pratici
Perché l'Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria abbia una sua certa solennità, diamo i seguenti suggerimenti:Preparazione spirituale per la consacrazione con la confessione, il S. Rosario e, per chi può, la S. Messa.

LA FAMIGLIA CRISTIANA
La famiglia cristiana, per la grazia dei Sacramenti vissuta in una concreta esperienza di fede e di carità, si pone come segno e riflesso dell'Amore Trinitario e come attuazione originale e immagine della Chiesa, tanto da meritare il nome di "chiesa domestica" (cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 11). Partecipa alla vita e alla missione della Chiesa, ricevendo e trasmettendo l'amore di Cristo.La famiglia cristiana offre a Dio il culto spirituale con la preghiera comune e l'offerta del proprio stare insieme, nella fatica e nel riposo, nella sofferenza e nella gioia, celebrando l'Eucaristia nel giorno del Signore, procedendo insieme nel cammino di fede (Cf. CEI, La verità vi farà liberi, 1071-72).

LA CONSACRAZIONE DELLA FAMIGLIA
Poste queste premesse, la consacrazione della famiglia al Cuore Immacolato della Madre di Dio si propone come valido aiuto a quanti vogliono vivere meglio alla sequela di Cristo Gesù.Imitando le virtù di Maria, discepola perfetta di Cristo, la famiglia consacrata potrà testimoniare l'Amore di Dio nella Chiesa e nel mondo.L'impegno della famiglia che vuole vivere sotto la guida particolare del Cuore di Maria si può articolare in tre punti fondamentali: penitenza, preghiera, riparazione.
- Penitenza: consiste nella riconciliazione in Cristo con il Padre, con i propri fratelli, con se stessi. Ciò richiede da parte di ciascuno la volontà di evitare il peccato, di obbedire alla legge di Dio espressa nei Comandamenti e in ciò che insegna il Magistero della Chiesa. Il sacramento della Riconciliazione è quindi indispensabile quale segno visibile che arricchisce con gli abbondanti doni della Grazia e che fortifica l'anima del credente che vuole vivere nello spirito della penitenza. Infine, ciascuno compia i doveri del proprio stato accettandone anche la fatica, il dolore, l'incomprensione, e viva testimoniando Cristo nel momento e nella situazione in cui si trova.
- Preghiera: visto che qui è considerata nell'ambito familiare, bisogna porre l'attenzione sulla preghiera liturgica che comprende la Messa, la celebrazione dei Sacramenti, la Liturgia delle ore, e sulla preghiera comunitaria non ufficiale, che comprende l'Adorazione Eucaristica, la Via Crucis, il Rosario.Un'attenzione particolare merita il Rosario: la famiglia trovi il momento più adatto per pregare insieme nei giorni feriali e si unisca con Maria a lodare e ad invocare Gesù rivivendo con Lei i misteri salvifici del suo Figlio e meditandoli, come Lei, nel proprio cuore.La famiglia poi non manchi di porre la giusta attenzione alla lettura ed alla meditazione della Parola di Dio.
- Riparazione: la Croce di Cristo ricostruisce il giusto rapporto dell'uomo con Dio, riparando i danni causati dal peccato. Però "ogni uomo, nella sua sofferenza, può diventare partecipe della sofferenza redentiva di Cristo" (Giovanni Paolo II, Salvifici doloris, 19).In questo senso ciascun membro della famiglia può "riparare" i peccati dei propri fratelli rivolti al cuore di Dio ed al cuore di Maria, offrendo, in unione al sacrificio eucaristico, il bene compiuto, le preghiere, i dolori, per la conversione dei peccatori.L'Eucaristia ha una sua centralità in questa azione "riparatrice" , e la famiglia, in virtù di questo orientamento spirituale verso il cuore di Maria, può sottolineare questa azione con la pia pratica dei primi sabati del mese.Le tre intenzioni principali da tener sempre presenti in questo impegno di vita sono: La conversione dei peccatori, la riparazione dei peccati e la Pace nel mondo.

Condizioni generali e preparazione
Poiché la consacrazione riguarda la famiglia, è logico che questa sia costituita da almeno due persone. Nel considerare l'impegno che questa consacrazione comporta, è bene che almeno due membri di una famiglia ne condividano i contenuti in modo che siano di testimonianza per gli altri membri e li invoglino indirettamente a condividere anche questa esperienza.Possono esserci nella vita di ogni famiglia momenti di incomprensione, di smarrimento, di chiusura, di non condivisione anche nei riguardi di questa esperienza di vita spirituale. Proprio questo non diventi motivo di ulteriore attrito, ma ognuno rispetti la libertà dell'altro offrendo solidarietà e comprensione. Per chi consacra anche la propria famiglia Ci si procuri una statuetta o un'immagine della Madonna e la si collochi in un luogo decoroso della propria abitazione perché vi rimanga sempre e diventi "l'angolo bello" della casa, davanti a cui pregare quotidianamente (Cf. Stefano de Fiores e Salvatore Meo, Nuovo dizionario di mariologia).

Questo Atto di Consacrazione può essere rinnovato ogni anno, o in altre circostanze particolari. <>
dal punto 217 del Trattato del Santo di Montfort


I PAPI E LA CONSACRAZIONE
La Madonna apparendo a Fatima nel 1917 chiese la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato. Il 31 Ottobre 1942, Papa Pio XII consacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria: " A voi, al vostro Cuore Immacolato, noi, in quest'ora tragica della storia umana, affidiamo, rimettiamo, consacriamo non solo la Santa Chiesa... ma anche tutto il mondo straziato da feroci discordie... " Paolo VI nuovo successore di Pietro, sentendo forte l’invito di Maria, avanzò sulla scia dei Papi che lo precedettero e il 21 novembre 1964, durante i lavori del Concilio Vaticano II, ricordò a tutti e rinnovò la “Consacrazione a Maria come atto di affidamento alla celeste Madre di tutta l’umana famiglia”. Pellegrino a Fatima il 13 maggio 1967, nel 50° anniversario delle apparizioni, Paolo VI invitò ”… tutti i figli della Chiesa a rinnovare personalmente la propria Consacrazione al Cuore Immacolato della Madre della Chiesa e di vivere questo nobilissimo atto di culto con una vita più conforme alla Volontà Divina, in uno spirito di filiale servizio e di devota imitazione della loro Celeste Regina”. A Paolo VI successe Giovanni Paolo I che, in soli 33 giorni di pontificato, riuscì a trasmettere a tutti il sorriso e l’amore di Cristo. Fu un Papa che, come ricorda bene la terra veneta, amava la Madonna con la semplicità, la purezza e l’abbandono di un vero figlio e che insegnò al mondo non solo come la Consacrazione deve essere enunciata, ma come deve essere realmente vissuta quotidianamente. Tra i grandi sostenitori della Consacrazione a Maria troviamo il Santo Padre Giovanni Paolo II che ha fatto della Consacrazione uno dei punti costanti e qualificati del suo Pontificato. Sia con i fatti che con le parole egli ha realizzato il motto del suo stemma Pontificale “Totus Tuus” (Tutto Tuo) ispirato alla dottrina spirituale del Santo di Montfort che per primo ha enunciato con molta semplicità le basi dottrinali della consacrazione. L’otto dicembre 1983, festa dell’Immacolata, il Santo Padre inviò una lettera riservata a tutti i Vescovi del mondo, invitandoli a prepararsi a celebrare con lui, tutti insieme, la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria il seguente 25 marzo 1984, sollenità dell’annunciazione. Il desiderio del Santo Padre era che i Vescovi consacrassero in quel giorno le Diocesi, i Parroci, le parrocchie, i parrocchiani, le famiglie e ogni singolo fedele consacrasse se stesso. Purtroppo, le cose non andarono in questo modo: non tutti i Vescovi si unirono al Papa e non tutti i Sacerdoti si unirono ai relativi pochi Vescovi consenzienti; di conseguenza la maggior parte dei fedeli non venne neppure a conoscenza della grandiosità dell’atto, e, quindi, non capì l’enorme importanza di quanto si stava facendo. La Consacrazione in sé, però, certo fu ugualmente valida, perché il Signore guarda il desiderio dell’uomo e non se riesce o meno ad attuarlo.

COSA SI INTENDE PER CONSACRAZIONE
E' Maria stessa dunque che ci chiede di affidarci e consacrarci a Lei. Maria Madre e Regina del Cielo e della terra, dal trono in cui siede osserva il mondo denso di pericoli e insicurezze, per questo desidera stringere i propri figli fra le sue braccia materne per avvicinarli a Lei. Dinanzi al senso di smarrimento e confusione in cui versa il mondo troveremo sicuro rifugio nel Tempio del suo Cuore Immacolato, come nell'Arca al tempo di Noè, così che il nostro cuore potrà palpiterà con il Suo in un incessante atto d'amore verso il Signore. Il Suo Cuore è, infatti, una fornace di purissimo fuoco: tutto brucia, tutto consuma, tutto trasforma, in esso saremo come "germogli" che crescono in un terreno immacolato e fertile; battito dopo battito ci sarà donato il suo stesso Spirito e la sua stessa capacità d'amare. Rinunciando volontariamente, per amore ai nostri interessi, alle nostre volontà, Maria ci prenderà per mano e come Madre piena di tenerezza, scoprendoci liberi da ogni ricchezza e attaccamento, potrà rivestirci della sua veste immacolata, del suo Splendore, di tutte le sue virtù introducendoci nell'intimo del Cuore di suo Figlio Gesù. Chi le è fedele si lascia portare da lei con la fiducia di un piccolo figlio, nella povertà e nell'umiltà, senza guardare ad alcuna creatura e senza attendere umane approvazioni, lasciandosi penetrare dal dolce suo sorriso che ci conduce ad amare ogni nostro fratello, come, sul legno della croce, fece Gesù. Il Cuore Immacolato della mamma del Cielo è la Strada Luminosa che ci conduce al gioioso incontro con Gesù, è il luogo più prossimo a Lui, la via più sicura per giungere alla sua Onnipotenza, la stessa che Gesù ha seguito per divenire uomo e venire a noi. Ecco perché è importante affidarci e consacrarci totalmente al suo Cuore così che la nostra umanità possa rivestirsi di bellezza divina. Maria nella tua pienezza di Grazia sei perfettamente unita a Dio, colma della sua presenza, per quanto, la stessa tua natura umana è in grado di contenere. E' per questa perfezione, in vista della tua maternità spirituale sull'umanità, che ci chiedi questo atto di fede nei tuoi riguardi poichè in te, solo risplende il Signore, consacrarci a te significa consacrarsi a Gesù.

ALCUNI PUNTI SULLA CONSACRAZIONE A MARIA SECONDO IL SANTO DI MONTFORT, DAL SUO TRATTATO
San Luigi Maria Grignion de Montfort è un Santo la cui spiritualità mariana è stata un esempio per moltissimi cristiani, così il motto del defunto Papa Giovanni Paolo II, "Totus Tuus", è di inspirazione monfortana esso stesso entrato nello stemma pontificio di questo Pontefice. Desidero in questo capitolo riportare alcuni punti del
trattato della vera devozione a Maria scritto da questo Santo dove sono esplicitate le ragioni per cui essere CONSACRATI a Maria al fine di esserlo perfettamente a Gesù. Dal trattato della vera devozione a Maria:
1) Per MEZZO della ss. Vergine Maria Gesù Cristo venne nel mondo, ancora per MEZZO di lei deve regnare nel mondo.
125) 3°. Ci si CONSACRA dunque nel medesimo tempo alla Santa Vergine e a Gesù Cristo: alla Santa Vergine come al MEZZO perfetto che Gesù Cristo ha scelto per unirsi a noi e per unirci a lui, e a Gesù Cristo Signore come al nostro ultimo fine, al quale noi dobbiamo tutto ciò che siamo, poiché è nostro Redentore e nostro Dio. 132) noi ci siamo offerti e CONSACRATI senza riserva al servizio di Gesù Cristo Signore e della sua santa Madre.
265) Maria (non) viene considerata come l'ultimo fine del nostro servizio. Questo fine ultimo è solo Gesù Cristo. Si prende invece Maria come FINE PROSSIMO, AMBIENTE MISTERIOSO e MEZZO FACILE per incontrarlo.

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