L'apparizione del Risorto a Maria di Màgdala è un riassunto dei versetti 11-18 del capitolo 20 di Giovanni. Per caratterizzare la figura della Maddalena, l'autore ricorre al testo di Luca (8,2), dove è detto che Gesù scacciò da lei sette demoni. Da tale notizia non è lecito dedurre che Maria fosse una grande peccatrice, ma piuttosto che era affetta da grave malattia, dalla quale Gesù l'aveva guarita. Particolarmente stringato è il riassunto della storia dei due discepoli in cammino verso Emmaus, tratto dal capitolo 24 di Luca. All'evangelista interessa, anche questa volta, solo il fatto che i discepoli non credettero al racconto dei compagni. Infine l'autore ricorda l'apparizione di Gesù agli Undici, riferendosi chiaramente al racconto di Luca (24,36-43). In questo brano viene denunciata pesantemente la mancanza di fede dei discepoli (vv. 11.13.14). Gli apostoli passano dal dubbio alla fede sotto l'urto delle manifestazioni di Gesù. La fede nella risurrezione non è una scoperta umana, ma il prodotto di un annuncio fatto a noi da Dio mediante angeli o inviati vestiti di bianco (colore delle vesti del paradiso), e attraverso l'incontro diretto, visibile e palpabile con il diretto interessato, il Cristo risorto. La risurrezione di Cristo (e la nostra futura risurrezione) è corporea, come lo fu anche la sua morte. La prova è il sepolcro vuoto, testimoniata da tutti e quattro i vangeli, ma soprattutto l'incontro con il Risorto, che non è un fantasma, ma ha carne e ossa, come hanno potuto constatare i discepoli, e che mangia davanti a loro una porzione di pesce arrostito (cfr Lc 24).
Gesù, il Nazareno crocifisso, è risorto. Questa è la parola fondamentale della fede cristiana. Le ultime parole di Gesù: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura" (v. 15) mettono in risalto l'attività missionaria della Chiesa. Nel regno universale di Cristo, che abbraccia il cielo e la terra, viene sparso il seme della Parola. La missione della Chiesa è necessaria per volontà di Dio, che ha risuscitato Gesù Cristo dai morti.
Padre Lino Pedron
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