Dal Vangelo secondo Luca (21,29-33)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate è vicina. Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.
COMMENTO AL VANGELO - P. LINO PEDRON
Quando il Signore tornerà alla fine dei tempi non ci sarà bisogno di messaggeri che annuncino l'approssimarsi del regno di Dio, perché ognuno se ne accorgerà da sé per i fatti che potrà osservare. Nessun uomo, che abbia senno, ha bisogno di essere aiutato a capire che l'estate è vicina quando germogliano gli alberi.
Il regno di Dio verrà a noi con la stessa certezza con cui a suo tempo viene l'estate. Gesù non ci comunica una scadenza esatta perché "nessuno conosce il giorno e l'ora, se non il Padre" (Mt 24,36; Mc 13,32).
"La parola di Dio dura sempre" (Is 40,8). Dobbiamo fondare su di essa la nostra vita. Questa parola ci dà la certezza che il Signore viene. Viene come è venuto allora; e allo stesso modo verrà alla fine. "Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre. Non lasciatevi sviare da dottrine varie e a voi estranee" (Eb 13,8-9).
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venerdì 28 novembre 2014
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