
Aveva settant'anni quando fu incaricato dal Papa Callisto III, nel 1456, insieme ad alcuni altri frati, di predicare la Crociata contro l'Impero Ottomano che aveva invaso la penisola balcanica. Percorrendo l'Europa orientale, Giovanni riuscì a raccogliere decine di migliaia di volontari, alla cui testa partecipò all'assedio di Belgrado nel luglio di quell'anno.
Egli incitava i cristiani, che combattevano, ad avere fede nel nome di Gesù. "Sia avanzando che retrocedendo - gridava - sia colpendo che colpiti, invocate il Nome di Gesù. In Lui solo è salute!". Per undici giorni e undici notti non abbandonò mai il campo; l'esercito turco fu messo in fuga e lo stesso sultano Maometto II venne ferito.
Questa, però, doveva essere la sua ultima fatica di combattente. Tre mesi dopo, il 23 ottobre, moriva a Villaco, nella Schiavonia (oggi Austria), consegnando ai suoi fedeli la Croce, emblema di Cristo Re, che egli aveva servito, fino allo stremo delle sue forze.
Venne canonizzato il 16 ottobre del 1690 da papa Alessandro VIII.
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